mercoledì 15 agosto 2012

Great Wall Marathon: che impresa!!

Anche la mia seconda maratona è fatta, ho conquistato la muraglia cinese, con fatica e determinazione, una forza di volontà che ho sfoderato e che ha sorpreso anche me stesso: crampi dal 18° km, caldo e salite paurose, eppure non ho mollato, sono riuscito a portarla a termine e a piazzarmi 'relativamente' bene nonostante le condizioni pietose: 287° su 702 arrivati (gli iscritti erano più di 900) con il tempo di 6:20:16.

Potevo fare sicuramente meglio, se non avessi avuto gli infortuni che ho avuto proprio le ultime due settimane di preparazione, se fossi riuscito a riposare un po di più i giorni prima della maratona, se non avesse fatto così caldo, se e se.... ma sono ugualmente contento, anzi contentissimo!!!

Un'emozione talmente forte che all'arrivo ho pianto come un bambino, non sono riuscito a trattenere le lacrime, forse non ne avevo nemmeno la forza, ma chi se ne frega!

Correre in condizioni così particolari, in posti così strani dalle nostre zone, con i bambini che ti chiedono il cinque è stato fantastico.

La Cina non è un bel posto, i cinesi sono generalmente odiosi, sporchi, maschilisti, approfittatori, ma non vorrei esagerare... nonostante tutto è un posto che incanta perché è un mondo diverso dal nostro.

Noi ci perdevamo per strada a guardare ogni cosa, ogni gesto, persona, angolo ha qualcosa che cattura l'attenzione, ci sono tante cose che ricordano il nostro paese quando era povero, quello che ci raccontano i nostri nonni, un paese in cui le persone vivono nella semplicità e delle piccole cose. Era bello vedere i bambini che si divertivano con poco, che giocavano per strada,

Il viaggio è stato lungo e i giorni precedenti la maratona 'difficili', si camminava tantissimo per vedere i posti, si mangiava poco e niente, e si dormiva poco e male (i primi 2 giorni li abbiamo fatti tutti svegli a causa dell'arrivo che è stato di mattina e del fuso), insomma non le condizioni ideali per affrontare una maratona, ma quello che ho imparato e che mi resterà è la mia personale idea di corsa: la corsa per me è un modo di vivere un luogo, di entrare in contatto con la terra e la gente, un modo di respirare in armonia con tutto ciò che ho attorno. La fatica e la soddisfazione di fare un'impresa mi fanno sentire parte dell'ambiente che calpesto. Certo che guardo il cronometro e mi piace migliorarmi, ma non è la mia priorità da adesso in poi!!

Ci ho impiegato un po a fare il resoconto dalla Cina, ma ho avuto un po di vicissitudini... spero di riprendere la vita normale da blogger... alla prossima!!